Stadio Mohamed V Lo Stadio Mohamed Abdel Moneim (in arabo: مركب محمد عبدالمنعم) è un impianto…
La principale fonte di informazioni sulla sua vita è fornita dall’opera di Diogene Laerzio. Nato a Sinope, antica colonia greca del Ponto (una regione costiera dell’Anatolia nord-orientale), secondo lo storico suo omonimo fu figlio d’un tal Icesio, un cambiavalute, che fu imprigionato, oppure esiliato, perché accusato di contraffare monete. Diogene si ritrovò anch’egli sotto accusa, e pertanto si spostò ad Atene assieme al proprio schiavo Mane che, al loro arrivo in Attica, si diede ben presto alla fuga, lasciando completamente solo il proprio padrone, che ebbe a dichiarare con la sua proverbiale ironia: «Se Mane può vivere senza Diogene, perché non Diogene senza Mane?».
Attratto dagli insegnamenti ascetici del filosofo socratico Antistene, divenne presto suo discepolo, a dispetto della rudezza con la quale era trattato e del fatto che costui non lo voleva come allievo, ma ben presto superò il maestro sia in reputazione che nel livello di austerità della vita. Le storie che si raccontano di lui sono probabilmente vere; ad ogni modo, sono utili per illustrare la coerenza logica del suo carattere e la sua irriverenza. Si espose alle vicissitudini del tempo vivendo in una piccola botte aperta che apparteneva al tempio di Cibele. Distrusse l’unica sua proprietà terrena, una ciotola di legno, vedendo un ragazzo bere dall’incavo delle mani ed esclamando:«Un fanciullo mi ha battuto nel vivere con semplicità»
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